Chirurgia percutanea fibrotomica

Chirurgia percutanea fibrotomica


 Trattamento chirurgico conservativo, che non crea danni ai tessuti riducendo così il disagio postoperatorio e accelerando la ripresa funzionale motoria del paziente

A cosa serve?

 La cura della spasticità nelle paralisi cerebrali infantili richiede abitualmente trattamenti chirurgici, spesso in più sedi (anca, ginocchio, piede), che prevedono la resezione di uno o più tendini (tenotomie) o l’allungamento di muscoli spastici retratti.


 Questi interventi vengono di solito eseguiti con tecnica a cielo aperto (cioè con taglio più o meno profondo) oppure mininvasiva, con un'incisione sulla pelle di dimensione minore, ma che comunque può rappresentare un disagio per il paziente, con conseguente ritardo nella ripresa funzionale.


Tali interventi sono in genere seguiti da immobilizzazioni in gesso e comportano una gestione postoperatoria ortopedica e fisioterapica specifica.


Alla luce dell’esperienza maturata e dei dati della letteratura internazionale, è emersa la necessità di eseguire una chirurgia percutanea fibrotomica, trattamento chirurgico conservativo, che non crea danni ai tessuti riducendo così il disagio postoperatorio e accelerando la ripresa funzionale motoria del paziente.

Come si esegue?

Il gruppo della Neuro Ortopedia dell’Ospedale Bambino Gesù ha sviluppato questa tecnica chirurgica mininvasiva, con l’utilizzo di un microbisturi, il quale consente di intervenire sulle fibre muscolari senza ricorrere a incisioni cutanee, riducendo al minimo il trauma legato all'attraversamento della pelle.


Tramite l'utilizzo del microbisturi il chirurgo interviene direttamente sulle fasce e sulle fibre muscolari, sfibrandole fino all'ottenimento della correzione desiderata.


Gli accessi cutanei così eseguiti sono minimi e non richiedono alcun punto di sutura, contrariamente alle tecniche percutanee precedentemente applicate, e possono essere eseguiti contemporaneamente in più sedi degli arti superiori e inferiori.


Inoltre, la resezione parziale di fibre e fasce muscolari consente di ridurre la necessità di immobilizzazione con apparecchi gessati, permettendo di iniziare il trattamento riabilitativo fin dal giorno successivo all’intervento di chirurgia percutanea fibrotomica.

   

Bisturi classico e microbisturi a confronto

Dopo l'intervento

Nell’immediato postoperatorio vengono utilizzate, a scopo antalgico (antidolorifico), delle docce di posizione, inizialmente in gesso e poi in polipropilene, che vengono rimosse per alcune ore fin dal giorno dopo l’intervento, per iniziare il percorso fisioterapico riabilitativo.


La gestione postoperatoria del bambino è molto meno complessa rispetto alla chirurgia tradizionale: non c’è necessità di utilizzare antidolorifici potenti e la dimissione dall’ospedale avviene il giorno dopo l’intervento chirurgico.


I criteri individuati per la valutazione dei risultati si sono basati sull’impiego di scale pre e postoperatorie per confrontare:


Il grado di flessibilità articolare (Grado di movimento articolare - ROM dall’inglese Range Of Motion);

La capacità motoria (GMFCS dall’inglese Gross Motor Function Classification System);

Il controllo del dolore postoperatorio (VAS score, dall’inglese Visual Analogue Scale);

Il controllo della Gait Analysis nei pazienti che camminano (analisi computerizzata del movimento);

La registrazione di eventuali complicazioni o ricadute a breve e medio termine legate all’intervento. I risultati sono molto incoraggianti: la tecnica mininvasiva della chirurgia percutanea fibrotomica sta dando risultati funzionali sovrapponibili alla tecnica tradizionale a cielo aperto, ma con una significativa riduzione del dolore post operatorio e il grosso vantaggio di una gestione post operatoria più rapida e semplice anche a domicilio. Ne consegue un significativo beneficio per il bambino e per i familiari.

Share by: